Praga è una delle capitali più amate, specialmente dagli italiani. Pensate: nel 2016 il nostro è stato il quarto mercato di riferimento, superato solo da Germania, Usa e Gran Bretagna. Nessun dubbio che sentirete parlare la nostra lingua, quando vi aggirerete tra i vicoli di Mala Strana e della Città Vecchia; anche perché i voli low cost la collegano ormai da anni a molte città della penisola. Non per questo vi sconsiglieremmo di andarci, anzi: Praga è e rimane una città straordinaria, densissima di monumenti e musei, ricca di esperienze, elegante, ben tenuta (a volte fin troppo restaurata), da scoprire a seconda dei gusti e delle passioni di ciascuno. In questa pagina qualche consiglio che sentiamo di potervi dare su che cosa vedere a Praga, dopo una recente visita in città.
Straordinaria, affollatissima, enorme, unica. Potremmo utilizzare molti aggettivi per definire quello che è il cuore di Praga, il suo simbolo, il magnete per ogni turista che vi si rechi in visita. La maggior parte dei visitatori viene distratta dagli artisti di strada, dalle guide gratuite con i loro ombrellini colorati, dalle facciate delle case splendenti di colori pastello (ma che negozi fuori posto, a volte!). Voi provate ad andare un po’ più in là e a capire qualcosa su Praga: qui è passata la sua storia, qui fu assassinato san Venceslao (929), qui fu incoronato Carlo IV (1346), qui Vaclav Havel pronunciò il suo famoso discorso dopo la caduta del muro (1990).
Non che rimanga molto del ghetto di Praga – almeno così com’era nel XVI secolo, il suo periodo d’oro. Anche perché alla fine dell’Ottocento la municipalità decise di radere al suolo Josefov, il quartiere ebraico a nord della Piazza della città vecchia, ridotto in pessime condizioni, e al suo posto edificare nuovi, splendidi edifici in stile art nouveau. Detto questo, visitare sinagoghe e cimiteri è d’obbligo per vari motivi. Per la suggestione, specie nelle nebbiose mattine autunnali, vi consigliamo il vecchio cimitero ebraico: affastellate l’una sull’altra, quasi inghiottite dal terreno, sono 12mila stele, una selva di lapidi erose dal tempo. Per la storia, la Sinagoga Vecchia-Nuova, la più antica d’Europa (XIII secolo), nelle cui soffitte si narra viva ancora il Golem, il mostruoso essere d’argilla inventato dal Rabbino Low. Per il ricordo, la sinagoga Pinkas, sulle cui pareti interne sono stati scritti gli 80000 nomi delle vittime ceche e morave della Shoah (un impressionante colpo d’occhio). E per la eccezionalità, la sinagoga di Gerusalemme, edificata tra 1905 e 1906, che lascia a bocca aperta per colori e decorazioni che ricordano più il Rajasthan o l’Arabia di Aladino.
Se c’è un solo monumento che vi consiglieremmo di visitare, a Praga, eccolo: la Casa Civica (Obecni Dum), poco a est della piazza, all’ingresso della parte monumentale della città. Inutile nascondere il nostro debole per l’art nouveau (si vedano anche i punti successivi), ma scommettiamo rimarrete stupefatti anche voi di fronte alla creatività, all’estro eclettico, alla profusione di forme. Si tratta di un palazzo datato 1902-11, cui contribuirono i maggiori talenti della Secessione praghese, da Spillar ad Ales fino a Mucha. A cosa si ispirarono? Allo Jugendstil tedesco (da cui deriva l’elegante decorazione vegetale) e alla Secessione viennese (la vena geometrica e le arti applicate), ma anche all’antico Egitto (le cariatidi nella Sala Smetana) e al neobarocco (lo scalone). Insomma, il risultato è un tripudio di motivi floreali, citazioni, severe geometrie, allegorie, marmi, mosaici, ferro battuto. Da non perdere.
Per scappare dalle folle che girovagano attorno alla piazza centrale, vi proponiamo una passeggiata per Nove Mesto, la città nuova, che riunisce tanti piccoli motivi d’interesse (e bellissimi edifici Art Nouveau: ve l’avevamo detto che era la nostra passione). Ecco l’itinerario, sperando possiate ritrovarlo su una mappa – la nostra Cartoville sarà utilissima. Dalla Casa Civica, prendete Na Prikope, pedonale: al numero 5 notate gli atlanti, al 10 la facciata ornata di statue, al 33 si può entrare nella banca per ammirare la vetrata. Arriverete presto all’incrocio con la grande piazza Venceslao: qui ammirate il palazzo Koruna, a metà tra Art Nouveau e art Deco; e potreste scendere nella metropolitana, stazione di Mustek, per ammirare i resti del ponte romanico. Poi percorrete la grande piazza, a sinistra, che in realtà è più una grande arteria che sale: il Grand Hotel Evropa, al 25, è un capolavoro dell’Art Nouveau, così come il vicino Hotel Meran. Più o meno a metà, sulla destra, parte la strada Vodickova: al numero 30 il palazzo U Novacku è un altro gioiello Art Nouveau, con fiori, vetrata e rane infiocchettate che sotto le finestre tentano di scalare la facciata! Sempre da Vodickova si accede a due stupendi passaggi coperti: al 36 il Lucerna, con un vecchissimo cinema e la statua equestre rovesciata del mitico scultore David Cerny, appesa al soffitto; opposto, lo Svetozor, che porta a un grazioso parchetto. Tornate indietro alla fermata della metropolitana e riprendete il proseguimento della via pedonale Na Prikope, che ora si chiama Narodni: sull’angolo, il palazzo Adria, in stile rondocubista (l’unico che si può fregiare di questo nome!), a sinistra la deviazione per la straordinaria testa di Kafka in movimento, altra opera di Cerny; e infine le case al 7 e al 9, ancora splendidi esempi della Secessione di Praga. Siete arrivati alla Moldava.
Praga vanta parchi stupendi, soprattutto nella sua cintura periferica. Il più facile da visitare è quello di Petrin, la collina che domina Mala Strana, di fronte alla Moldava: non crederete ai vostri occhi quando vi perderete tra querce, aceri, faggi e ippocastani, passeggiando tra sentieri più o meno segnati, avvistando voli di ghiandaie e picchi verdi, giungendo infine alla cima, dove svetta una torre Eiffel in miniatura. Merito ai praghesi per aver conservato così intatta almeno una delle foreste che un tempo circondavano la città. Ai suoi piedi, dove sorgevano antichi vigneti, oggi si stendono splendidi frutteti: a primavera la fioritura di pruni, peri e meli conferisce un fascino particolare al luogo. Ma se Petrin è il parco più accessibile, per chi ha tempo e voglia di scoprirne altri c’è solo l’imbarazzo della scelta: il parco della Stromovka, per esempio, vanta stagni, scoiattoli, querce secolari; o quelli di Michelski Les e Kunraticki Les, a sudovest, sono un’incredibile oasi selvaggia di conifere e latifoglie, regno di caprioli e gufi.